CRONOLOGIA

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Cronologia Diatto Centoventi anni di storia della Diatto, dal 1835, anno in cui Guglielmo Diatto, figlio di Biagio, apre una bottega di carradore in riva al Po a Torino, sino al 1955, quando la fabbrica viene ceduta mediante incorporazione alla Veglio & C. SpA. Oltre un secolo di intensi accadimenti, talvolta anche sfortunati, che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’automobilismo. Con una meticolosità quasi notarile, in questo capitolo sono annotati tutti i passaggi che hanno caratterizzato la storia della famiglia e della celebre casa automobilistica, dando al lettore un quadro completo degli avvenimenti.

CRONOLOGIA DELL'AZIENDA

1814 Il 10 giugno muore Biagio Diatto a Carmagnola.

1835 Guglielmo Diatto, figlio di Biagio, apre una bottega di carradore in riva al Po a Torino, affittando un terreno di proprietà del conte Francesco Gay.

1861 Il 5 maggio Guglielmo Diatto acquista il terreno dal conte Gay e amplia il laboratorio su progetto dell’archi-tetto Giuseppe Brocchi.

1862 L’8 ottobre effettuati ingrandimenti su progetto dell’ingegner Saverio Avenati.

1863 Ulteriori ampliamenti su progetto dell’architetto Luigi Formento.

1864 Il 16 ottobre muore Guglielmo Diatto. Per testamento nomina eredi universali i figli Vincenzo, Giovanni, Giovanni Battista e Pietro, lasciando la quota legittima alla moglie Anna e alle figlie Teresa, Angela, Giuseppa e Rosa.

1865 La ditta Guglielmo Diatto Eredi effettua successivi ingrandimenti su progetto dell’architetto Luigi Formento.

1867 Il 31 gennaio la discendenza femminile consolida il patrimonio ai quattro fratelli.

1868 Il 1º settembre la ditta assume la denominazione sociale di Fratelli Diatto ed effettua altri ampliamenti su progetto dell’architetto Giuseppe Brocchi.

1874 Il 12 novembre la ditta Fratelli Diatto esegue ulteriori opere per la costruzione di nuovi padiglioni.

1875 Il 17 febbraio si costruisce un nuovo braccio di fabbricato su progetto dell’architetto Luigi Formento.

1878 Il 9 maggio il sacerdote Giuseppe Delfino vende alla ditta Fratelli Diatto una casa, con giardino e prato in zona Rubatto, per la somma di lire 20.000. Il 23 ottobre Leone Bauquel vende ai cavalieri Vincenzo, Giovanni, Giovanni Battista e Pietro Diatto un terreno con nuova casa entrostante Borgo di Po, per la somma di lire 9.500.

1879 Il 16 maggio i coniugi Carlo Marinetti e Lucia Cerutti vendono alla ditta Fratelli Diatto una striscia di terreno Lungo Po.

1880 Il 10 agosto muore Vincenzo Diatto, celibe, designando suoi eredi universali la madre, i fratelli e le sorelle.

1881 Carlo e Lucia Marinetti vendono una striscia di terreno in Borgo di Po ai fratelli Giovanni, Giovanni Battista e Pietro Diatto.

1882 Il 22 maggio il sacerdote Giuseppe Delfino vende alla ditta Fratelli Diatto una casa, con orto e prato in zona Rubatto, per la somma di lire 55.000. L’11 luglio i coniugi Lucia e Carlo Marinetti cedono per lire 4.587 alla ditta Fratelli Diatto un terreno fabbricabile in Borgo di Po.

1884 Il 14 settembre muore Pietro Diatto, designando per successione legittima i quattro figli Guglielmo, Ferdinando, Ettore e Rosa, oltre la moglie Giuseppina Arduino. Per ragioni di comproprietà, gli stabili e i terreni situati in Borgo di Po vengono assegnati ai cavalieri Giovanni e Giovanni Battista Diatto.

1885 Il 26 giugno la ditta Fratelli Diatto compie l’innalzamento di un piano dello stabile al n. 10 di corso Moncalieri, su progetto di Silvio Secchieri, capo ufficio tecnico della ditta e diplomato all’Accademia di belle arti di Venezia.

1887 Il 15 febbraio i figli e la moglie di Pietro cedono ai cavalieri Giovanni e Giovanni Battista Diatto, in toto e per la somma di lire 500.000, la proprietà dello stabilimento in Borgo di Po, porte numero 8, 10, 14 e 28, costituita da un ampio caseggiato e tettoie diverse con terreni annessi, il tutto insistente in una superficie complessiva di giornate 5.73.71, ettari 2.190. L’intera proprietà è situata fra le coerenze delle vie Moncalieri, Bauquel, Autino, Alzaia verso Po e Gioannetti.

1889 Il 17 luglio i coniugi Lucia e Carlo Marinetti vendono alla ditta Fratelli Diatto i rimanenti terreni con casa situati in Borgo di Po verso il Rubatto, via Collino porta numero 13, confinanti con la proprietà della ditta Diatto a levante, la città a giorno, la strada di navigazione Lungo Po a ponente e la ditta Diatto a notte. Il 23 luglio Giovanni e Giovanni Battista Diatto risolvono la società tra loro costituita e procedono alla divisione del comune patrimonio, formato dai terreni con costruzioni entrostanti a uso industriale e abitazione in Borgo di Po, via Moncalieri, porte 8, 10, 14 e da 16 a 28, di ettari 2.457. Per la somma di lire 590.000, Giovanni Battista rileva la quota sociale del fratello Giovanni.

1897 Il 18 giugno Giovanni Battista Diatto compie lavori di demolizione e ricostruzione per l’allineamento dei fronti dei fabbricati verso il Lungo Po.

1899 Il 4 marzo la ditta Fratelli Diatto si trasforma in Società Anonima Officine già Fratelli Diatto, con capitale iniziale di lire 3.600.000. Presidente Giovanni Battista Diatto, consigliere delegato commendator Vittorio Guyot, direttore tecnico ingegner Dante Ferraris, genero di Diatto. Nello stesso giorno Giovanni Battista Diatto cede lo stabile e i terreni alla società, per la somma di lire 1.145.000. Il 30 dicembre la famiglia Curtino-Castagneri vende per lire 104.000 alla società, che accetta nella figura del suo presidente del consi­glio d’amministrazione commendator Giovanni Battista Diatto, ettari 6,48 di terreno a campo e prati fuori dalla barriera di Orbassano, parte del podere La Rosa alla Crocetta fra le coerenze della Ferrovia di Milano e Ferrovie di Susa.

1901 L’8 gennaio la famiglia Curtino-Castagneri vende alla società giornate 1.26.3.11 di prato fuori dalla barriera di Orbassano.

1907 Il 9 luglio Paolo Palestrino e Luigi Simondetti cedono alla società, per lire 192.273,80, ettari 3,84 di terreno a campo alla Crocetta, formante parte della Cascina la Grangia, fra le coerenze della società Itala.

1908 Il 15 febbraio la famiglia Curtino-Castagneri vende alla società, per lire 5.603,55, are di terreno 10 fra le coerenze della società Itala e della Bealera Cossola.

1909 Il 27 ottobre è dichiarata opera di pubblica utilità la formazione della rampa nord d’accesso dalla via Moncalieri al ponte Umberto I. Viene autorizzato il Municipio di Torino all’esproprio dello stabile di pro­prietà della Società Anonima Officine già Fratelli Diatto per il valore di lire 64.929,01.

1912 Giovanni Battista Diatto a settant’anni si ritira e cede la presidenza della società al genero ingegner Dante Ferraris, presidente della Fiat San Giorgio Costruzioni Navali e Meccaniche. Mantiene tuttavia le sue resi­denze a Torino in via Barbaroux 2, e a Saint Vincent in via Porta Romana 79. Il 14 giugno la società Itala, nelle persone degli amministratori delegati Edoardo Pavesio e Guido Bigio, vende per lire 9.361,65 alla Società Anonima Officine già Fratelli Diatto, nelle persone dell’ingegner Dante Ferraris e commendator Vittorio Guyot, gli stabili, are di terreno a prato e campo fuori dalla barriera di Orbassano, fra le coerenze di corso Racconigi, la Diatto e la Bealera Cossola.

1918 Il 23 aprile la Società Anonima Officine già Fratelli Diatto, che si occupa della costruzione di materiale ferroviario, si fonde con la Fiat, incorporando in quest’ultima gli stabili da essa posseduti alla barriera d’Orbassano e in corso Moncalieri, al valore di lire 4.669.491,50.

1920 Il 25 maggio, a 83 anni, Giovanni Diatto muore a Torino nella casa in piazza Gran Madre di Dio, 12.

1922 Il 20 luglio muore a Saint Vincent Giovanni Battista Diatto. La salma viene tumulata nella tomba di famiglia al cimitero monumentale di Torino.

Scompaiono così le prime generazioni della dinastia Diatto, ma già nel 1905 i fratelli Vittorio e Pietro, nipoti di Guglielmo e figli di Giovanni Battista Diatto, intraprendono l’attività pionieristica di costruttori di auto­mobili, che porterà il famoso marchio verso altri prestigiosi traguardi industriali e sportivi.

CRONOLOGIA DELLE AUTOMOBILI

1905  Il 12 aprile si costituisce a Torino la Società Automobili Diatto-A. Clément, tra la Ingegneri Vittorio e Pietro Diatto-Fonderie Officine Meccaniche Costruzioni in Ferro e la Société des Établissements Adolphe Clément- Automobiles Bajard con sede a Levallois Perret (Parigi), per la costruzione di automobili marca Torino su licenza Clément. Presidente Adolphe Clément, vice presidente e amministratore delegato ing. Vittorio Diatto, direttore tecnico ing. Silvio Bertelà, consiglieri Basilio Poccardi, Paolo Cattaneo, Righini e avvocato Vercellone. Il capitale è di lire 1.500.000, di cui lire 450.000 versato. La durata è fissata fino al 30 settembre.

1935. La sede sociale è in via Fréjus 21. Lo stabilimento sorge tra le vie Fréjus, Cesana, Revello e Moretta, su un’area di mq 25.000. La forza installata è di 90 HP, fornita da 3 motori a corrente trifase azionanti circa 200 macchine utensili; il numero degli operai è circa 500.

1906  All’Esposizione di Torino la società presenta le vetture Diatto-Clément marca Torino 8/10 HP, 10/12 HP, 12/16 HP e 20/24 HP. In settembre viene ampliata l’officina per fronteggiare le numerose richieste della clientela. Il 22 dicembre si tiene l’assemblea. Il collegio sindacale è formato dal commendator Vittorio Gujot, l’ingegner Andrea Gonella e l’avvocato Giuliano Capponi Trenca.

1907  Sono fabbricati i modelli Diatto-Clément marca Torino 10/12 HP a due cilindri e 14/18 HP, 20/25 HP, 25/35 HP a quattro cilindri. La produzione si aggira sulle 250 unità annue.

1908  Continua la produzione del 1907 mentre esce un nuovo modello a sei cilindri di 24 HP.

1909  Con l’assemblea straordinaria del 30 giugno viene sciolto il legame con la casa francese. Il signor Clément abbandona a favore della società 7.000 azioni pari a lire 350.000, che vengono distrutte. Il capitale da lire 1.500.000 passa a lire 1.150.000. La nuova denominazione diventa Fonderie Officine Fréjus e da questo momento viene utilizzato il nuovo marchio ovale Diatto con sfondo rosso. Confermato amministratore delegato l’ingegner Vittorio Diatto. Ai precedenti modelli, viene affiancata una nuova vettura a quattro cilindri monoblocco di 15/20 HP.

1910  Compare un modello con motore a quattro cilindri monoblocco di 12/15 HP, derivato dal 15/20 HP del 1909. Agente generale per il Lazio è la Ditta Fornari & Muletti, via Aureliana 14-16-18 a Roma.

1911 Appare il Tipo Unico 16 HP.

1912 Entra in produzione il Tipo Unico 18 HP. Agenzie di vendita per il Piemonte sono la Ditta Paschetta e la Ditta G. Ambrosini di Torino.

1913 È sempre in produzione il Tipo Unico 18 HP.

1914 Continua la produzione del Tipo Unico sotto la denominazione 16/20 HP.

1915 Terminano i lavori nella costruzione di via Moretta 55. Il nuovo locale è adibito a reparto carrozzeria. Il 1ºaprile vengono ceduti alla Ditta Bertorelli, Cerruti & C. i locali di via Moncalieri 15. È qui che nel 1835 Guglielmo Diatto ha dato inizio alla sua attività di fabbricante di carrozze. In dicembre la società rileva gli stabilimenti della John Newton (già Valt) a Torino e della società Scacchi a Chivasso, trasportando tutto il materiale e macchinari in via Fréjus. Continua la produzione del Tipo Unico sotto la denominazione 18/20 HP.

1916 Il 17 marzo la società rileva dai signori Weiter e Waugham la maggioranza delle azioni della Société des Moteurs Gnome et Rhône, che assume la nuova denominazione di Società Italiana Motori Gnome et Rhône. Vengono costruiti su licenza Bugatti motori d’aviazione a otto cilindri di 200 HP. Entrano in produzione i modelli 20/25 HP e 30/40 HP a quattro cilindri verticali. Il bilancio dell’anno registra un utile di lire 205.427.

1918 L’11 febbraio assume la ragione sociale Società Anonima Fonderie Officine Fréjus Automobili Diatto.

1919 Il 15 febbraio il capitale sociale da lire 1.150.000 è aumentato a lire 6.000.000 in azioni da lire 60. La ragione sociale diventa Società Anonima Automobili Diatto. Il 5 giugno vengono depositati i marchi Fréjus e Diatto. Nominato amministratore delegato il cavalier Carminati. Sono in produzione i modelli 25 HP 4 DA e 25 HP 4 DC, il Tipo 10 (Gnome) e il Tipo 30 (licenza Bugatti).

1920 Il 21 luglio la sede sociale si trasferisce a Roma in via XX Settembre n. 3, forse per seguire le trattative per il pagamento di lire 6.000.000 dovuti dallo Stato alla Gnome et Rhône per forniture di guerra. Tuttavia il governo, non pagando il suo debito, costringe la Diatto a chiudere il bilancio al 31 dicembre con un passivo di lire 5.467.520,23 per “perdita su titoli Gnome et Rhône”. Continua la produzione del modello 25 HP (4 DA-4 DC) e del Tipo 10 HP.

1921 Il 18 aprile il capitale sociale è ridotto a lire 500.000, con successivo aumento a lire 10.000.000 in azioni da lire 5, mediante fusione per incorporazione della Società Italiana Motori Gnome et Rhône e dell’Agenzia Commerciale Italiana Automobili Diatto nella Società Anonima Automobili Diatto. Il 27 ottobre la fusione viene ratificata. Il 19 novembre la sede ritorna a Torino in via Venaria n. 73. Entra in produzione il modello 4 DS a quattro cilindri.

1922 Al Salone dell’Automobile di Milano è presentato il nuovo modello Tipo 20, i cui disegni costruttivi sono stati rilevati dalla società Veltro. Nuovo direttore tecnico è Giuseppe Coda, già dirigente della Veltro e progettista del modello stesso.

1923 Continua la produzione del Tipo 20 nella versione normale e sport. Il 5 novembre la società, il cui capitale è ridotto a lire 1.000.000, entra in liquidazione. Il consiglio d’amministrazione è formato dai signori marchese Domenico Fracassi, commendator Egidio Zampoli, grand’ufficiale Alfredo Fortunati e ragionier cavalier Evasio Camagna.

1924 Il 20 maggio si costituisce la Società Anonima Autocostruzioni Diatto, con capitale di lire 3.500.000 in azioni da lire 500, tra la Società Anonima Automobili Diatto in liquidazione e i signori Panetti, fratelli Musso, Prandi e Gorrini. La partecipazione della Diatto è di lire 2.946.500. La durata della società è fissata al 31 dicembre 1949. La produzione si basa sempre sul Tipo 20, che con lievi modifiche è denominato 20 A.

1925 Fa la sua apparizione al Gran Premio d’Italia a Monza il modello Grand Prix 2 litri 8 cilindri con compressore. Alla guida di Emilio Materassi, la vettura è costretta al ritiro. Sono in fabbricazione, oltre al Tipo 20 A, il Tipo 25, il Tipo 30 e il Tipo 35.

1926 Sono in catalogo i Tipi 20 A, 30, 25 e 35, questi ultimi due molto simili tra loro. La capacità produttiva si aggira sulle 6-7 vetture giornaliere. La potenza installata è di 927 HP, di cui 32 a vapore. Il numero degli operai è circa quattrocento. Malgrado queste condizioni favorevoli, la società entra nuovamente in crisi: i fratelli Musso, importanti azionisti, la coinvolgono nel dissesto finanziario della loro industria tessile e l’abbandonano.

1927  Il 31 marzo l’assemblea sanziona la riduzione del capitale a lire 1.295.000. Il 17 gennaio muore l’ingegner Giacinto Prandi, amministratore delegato. Si realizzano due vetture sperimentali a otto cilindri con compressore per la Mille Miglia. Entra in produzione il Tipo 26 a quattro cilindri verticali.

1929  Vengono prodotte le ultime vetture. Il bilancio del 30 giugno presenta una perdita di lire 465.042,85. Il disavanzo degli esercizi precedenti è di lire 336.127,56.

1931  Il 6 luglio la Società Anonima Autocostruzioni Diatto è ammessa al concordato preventivo, che passa in giudicato il 29 ottobre. Il capitale sociale è ridotto a lire 300.326,50.

1932 La società è rilevata dal direttore di produzione cavalier Carlino Sasso, proveniente dalla Gnome et Rhône, il quale con energica azione riesce a risanarla.

1934  Il 6 gennaio il capitale sociale aumenta a lire 1.000.000. Accanto alla fabbricazione di pezzi di ricambio per le automobili Diatto di cessata produzione, la società realizza motocompressori, gruppi elettrogeni, perforatrici pneumatiche. La sede della direzione è in via Cernaia 73, sempre a Torino.

1944  L’assemblea decide di prorogare l’attività per altri vent’anni.

1945 Terminata la guerra, la società mette allo studio prototipi di autocarri e autovetture per conto della Galileo SpA, piano tuttavia privo di seguito causa i continui sabotaggi da parte degli operai.

1955  Il 25 luglio la Società Anonima Autocostruzioni Diatto viene ceduta, mediante incorporazione, alla Veglio & C. SpA con sede a Torino, via Druento 48.


 

Note legali

Realizzazione